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Il diritto - nozioni generali di Carlo Pandolfini

 

 

Definizione: sistema di regole per la soluzione di conflitti tra uomini.

 

Funzione: risoluzione pacifica dei conflitti tra uomini, mediante l’applicazione di regole predeterminate, le quali stabiliscono quale, tra gli interessi in conflitto, sia degno di protezione e debba quindi prevalere.

 

Relatività del diritto: tali sistemi di regole mutano sia nel tempo (prima della legge istitutiva del divorzio il matrimonio era indissolubile) sia nello spazio (in alcuni stati la bigamia è ammessa).

 

Organizzazione giuridica: per ordinare una società secondo il diritto, è necessaria un’apposita organizzazione.

Diritto, morale e religione. Carattere coercitivo del diritto: nella società si ravvisano, accanto a regole di diritto (ovvero norme giuridiche) anche regole che si ispirano alla morale (vale a dire a ciò che è bene e a ciò che è male) e alla religione (vale a dire a ciò che è peccato e a ciò che non lo è). Talvolta un medesimo fatto è censurato sia dal diritto, sia dalla morale sia dalla religione (es. omicidio); altre volte, nei confronti di un medesimo fatto, la reazione è differente.

Es: uccisione di un uomo per legittima difesa:

  • per il diritto è comportamento lecito;
  • per la morale è comportamento riprovevole;
  • per la religione è peccato.

Le regole di diritto devono essere tenute distinte dalle regole morali e da quelle religiose, perché diversi sono i principi cui s’ispirano. Inoltre, mentre alle regole religiose o morali si ubbidisce solo per interiore adesione, il diritto è un sistema organizzato per imporre l’osservanza delle proprie regole che, se violate, comportano l’applicazione di sanzioni (se tizio, nel piantare un albero, non rispetta le distanze che sono indicate dal codice civile, lo deve rimuovere). Il diritto si distingue quindi per il carattere della coercitività.

 

Legittimazione del diritto: come già detto, il diritto è elaborato da una superiore autorità ed obbliga tutti coloro che a quell’autorità sono sottoposti. I consociati devono rispettare le norme giuridiche perché vi hanno acconsentito. Negli stati democratici, in particolare, i consociati devono rispettare le norme giuridiche giacché sono il prodotto di organi che sono stati eletti dai consociati medesimi (es. il Parlamento).

 


 
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