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La rescissione del contratto di Carlo Pandolfini

   

  

La rescissione del contratto indica lo scioglimento del contratto per due cause specifiche: stato di pericolo e stato di bisogno.

Il contratto concluso in stato di pericolo si verifica quando una parte assume obbligazioni inique, ossia con forte sproporzione tra ciò che dà e ciò che riceve, per la necessità di salvare sé o altri da un danno grave alla persona.

Il contratto concluso in stato di bisogno invece si verifica quando una parte si assume obbligazioni inique, ossia con forte sproporzione tra ciò che dà e ciò che riceve, in dipendenza di una situazione, anche momentanea, di bisogno economico di una parte, della quale l’altra parte ha approfittato. E’ la cosiddetta rescissione per lesione ultra dimidium, la prestazione ricevuta deve essere inferiore alla metà del valore che la prestazione eseguita aveva al tempo del contratto.

La parte contro cui è richiesta la rescissione può evitarla offrendo di modificare le condizioni contrattuali riconducendole ad equità.

Le cause di rescissione sono normalmente difetti genetici della causa, riguardano, cioè, la formazione del contratto, non la sua esecuzione. L’azione di rescissione si prescrive in un anno.


 

 
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